Cosa fa Teddy?
Si lancia nel canale, annaspa, poi nuota, poi piange quasi, cerca di risalire l’argine.
Sono veramente preoccupato, fino a provare un senso di disperata responsabilità.
Comincio a gridare, a chiamare il mio cucciolo, a tratti non lo vedo.
Dov’è finito Teddy?
Quando ormai mi sto severamente rimproverando per la mia irresponsabilità, mentre sto dando ragione a Elisabetta e a mia moglie, eccolo comparire accanto a me, bagnato fradicio e infangato, mi salta attorno, mi fa come una danza.
Ora, perché bagnato, comincia a correre come un forsennato, prima in una direzione poi in un’altra.
Se fossi libero da preoccupazioni e sensi di colpa avrei la possibilità di un godimento estetico. Perché è veramente qualcosa di luccicante e di esplosivo assistere ai salti e alle piroette di questo animaletto, sorpreso lui stesso per quello che gli è successo.
(Una sana follia, Giovane Holden Edizioni, aprile 2018)