È la mia follia!
Guai se non ci fosse questa donna superba, questa divinità
figlia non del Caos né dell’Orco, né di Saturno, ma di
Pluto, che non la generò dal suo cervello, come fece Giove
con Atena, bensì accoppiandosi con Neotete, la giovinezza,
la più bella e squisita di tutte le ninfe. Non fu concepita
come Vulcano, il fabbro claudicante. Fu il frutto di una
profonda dolcezza d’amore.
Pluto godé a tal punto, che nell’acme del piacere, gridò
che mai aveva provato un simile piacere erotico e che
Neotete era ben degna di essere madre di un rampollo,
che doveva essere espressione di gioia e vitalità. Pluto non
è quell’orbo e incanutito di cui parla Aristofane. Era un
giovane esuberante, bellissimo, nel pieno della forza gio-
vanile e inebriato in un convito degli dei.
E dove è stata partorita la Follia?
Neotete non è andata a Delo, non è andata nelle profondità
marine, ma alle isole Fortunate, dove tutto è solo
per natura, senza bisogno del lavoro umano. Dove non si
sa cosa siano il lavoro, la vecchiaia e le malattie. In quella
terra sembra di essere nel giardino di Adone, dove dominano
i profumi più eccitanti, dove crescono l’ambrosia, la
maggiorana, il loto, le rose, i giacinti.
La follia, venendo al mondo, non ha pianto come fanno
i più, quando nascono, ha goduto della vista degli occhi
della madre, la bellissima e inebriante Neotete. Ma
non ha succhiato al seno della madre, né è stata nutrita
dal latte di una capra. Due ninfe speciali le offrirono il
turgido capezzolo: Mete, l’Ubriachezza, e l’Ignoranza, figlia
di Pan. Ancora oggi queste due ninfe fanno parte del
seguito della follia, una corte ricca di personaggi significativi:
Filautia, la vanità, Colachia, l’adulazione, poi c’è
Lete, l’oblio, poi Misoponia, la pigrizia, e poi, più importante
di tutti, Edonè, la voluttà. Quest’ultima è avvolta da
ghirlande di rose ed emana un profumo inebriante. Della
corte fanno parte anche Anoia, la dissennatezza, Trifè, la
golosità. Ma ci sono anche due dei maschili: uno è Como,
nume delle bisbocce giovanili, l’altro Ipno, amante del
sonno profondo.
Grazie a questa immensa e splendida corte la Follia domina
l’intero mondo. E non c’è angolo della Terra in cui
lei non sia presente. E ora è qui con me e con il mio amico
Teddy. E comincerò con l’affrontare Elisabetta, l’esperta
del mondo canino, mentre sono convinto che in qualche
modo tirerò mia moglie dalla mia parte e anche lei entrerà
nel seguito della ninfa figlia di Pluto.
(Una sana follia, pag. 61- 62)