Dramma 1: La sconfitta
[In fondo al manoscritto ho trovato allegato un testo definito “Tentativo di critica”, datato 6 novembre 1968 e firmato da uno dei miei più cari amici della giovinezza. Non sapevo dell’esistenza di questo documento che ho trovato molto interessante e che dimostra una sia pur minima circolazione tra conoscenti di qualche composizione.
Riporto la conclusione, perché mi sembra veramente utile per cogliere suggestioni di critica militante giovanile di quegli anni.
<<È nelle ultime parole che è forse il messaggio, per me più che umano, dialettico di tutto il dramma. L’uomo (primo uomo), che aveva creduto per un attimo di realizzare la sua solitudine nell’uccidere la donna e l’altro uomo (e cioè la sua più autentica umanità) ha alla fine amaramente compreso che egli avrebbe potuto vivere la solitudine, non già nell’isolamento fisico e spirituale, bensì, paradossalmente nel rapporto dialettico col suo prossimo, donde la frase finale “ Voi l’avete voluto! Ho ucciso la mia vittoria! Ora sono stato sconfitto!”>>]
Nel file sotto è possibile leggere per intero il testo critico nella sua versione originale.
Tentativo di critica
Scegliere un'immagine che dia immediatamente l'idea della narrazione è un'operazione complessa,ma anche particolarmente intrigante. Prima di arrivare a Schiele ecco la strada percorsa in parte.
Qui sotto La bagnante e Merope che abbandona le Plieiadi di William Adolphe Bouguereau (1825 - 1905).
Segue: foto di modella e della solfatara, quindi Jan Saudek La lezione di mandolino (1994) e Tango (2001)
In fondo Schiele Le amiche (1913)
Eva di Stefano: L'ossessione di Schiele è quella dell'adolescente turbato dal proprio sviluppo, dalla vergogna e dalla necessità di stabilire senza equivoci la propria identità sessuale.