È un romanzo sull’importanza del corpo nella nostra vita e nelle nostre relazioni sociali e affettive.
Il protagonista del racconto è un professore di filosofia, ossessionato dal suo desiderio erotico di corteggiare e possedere corpi femminili seducenti. Ed è così forte il desiderio di possesso che è portato anche a stravolgere la realtà, vivendo spesso dimensioni parallele che più rispondono ai suoi bisogni affettivi e relazionali.
Il titolo latino riconduce al De rerum natura di Lucrezio, che, per tutta la narrazione svolta in prima persona dal protagonista, fa da filo conduttore per l’interpretazione degli accadimenti della sua vita.
Nel romanzo non vengono esplicitate risposte risolutive alle problematiche sollevate nell’osservazione filosofica della realtà, ma ci sono dubbi che non permettono mai di giungere a delle certezze.
Le ambiguità dominano in ogni risvolto della narrazione, e le scelte non sono altro che risposte emozionali, che sono sollecitate dalla percezione sensoriale.
È il piacere la nota predominante del racconto, e ogni riferimento culturale e filosofico rappresentato evidenzia come la corporeità, la materialità e la stessa sostanza dell’essere caratterizzano la realtà umana e naturale, per cui scienza e sentimento, corpo e anima sono facce di una stessa medaglia per tutto l’universo.
E lo scoppio di una pandemia non fa altro che rendere evidente questa verità che spesso si vuole nascondere dietro apparenze di convenienze sociali e perbenistiche.
Corpora mundi sono, quindi, le dimensioni dell’essere, come ha specificato Lucrezio nella sua opera, che ammalia e incanta il protagonista. Il quale, tuttavia, alla fine tenta anche un’altra strada di interpretazione della realtà più mistica e rinunciataria, ma per poco, perché ben presto torna nella sua ossessione e il ciclo narrativo si chiude laddove aveva avuto inizio in una forma sorprendente.
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ChatGPT explica el adjetivo desconocido
en el título de la obra
Tiresias, el profeta desconocido
En la novela Tiresias, el profeta desconocido, el adjetivo “desconocido” tiene un valor simbólico profundo y no si limita a una simple falta de fama o información.
Son múltiples los sentidos de “desconocido”:
1. Desconocido para los hombres
Aunque Tiresias es un sabio con el don de la profecía, sus advertencias no son escuchadas. Es un “desconocido” porque su sabiduría no es comprendida ni valorada por quienes lo rodean.
2. Desconocido como símbolo del enigma humano
Tiresias encarna lo ambiguo, lo no definible: fue hombre y mujer, ve más allá del tiempo, está entre lo humano y lo divino. Es, en sí mismo, una figura misteriosa. El adjetivo “desconocido” podría aludir a esa parte oculta o incomprensible de la experiencia humana.
3. Desconocido como voz interior silenciada
Puede representar también la intuición o verdad interna que el ser humano no quiere o no puede escuchar, por miedo o por orgullo. En ese sentido, “Tiresias” podría ser una metáfora de lo que cada uno de nosotros rechaza ver en sí mismo.
4. Desconocido en la historia y la literatura
Aunque aparece en la Odisea, Edipo rey y otras obras, nunca ha sido el protagonista. Cinque le da aquí un papel central, reivindicando una voz “olvidada” o silenciada por la historia literaria.
En resumen
El adjetivo “desconocido” en el título es clave. No solo describe a un personaje marginalizado, sino que también invita al lector a descubrir lo oculto, lo ambiguo y lo esencialmente humano que representa Tiresias.
Es un título que sugiere que, a veces, los que más saben son los menos escuchados.
4 de junio de 2025