I personaggi
E poi ci sono i personaggi, sono tanti ed entrano in scena mossi dal protagonista animale, dal cucciolo Teddy.
Oltre alla coppia Giulia e Riccardo, che hanno deciso di acquistare in un allevamento il piccolo dei Parson, (e già qui sorge la problematica quando si vuole prendere un cane: allevamento o canile?), c’è l’amica di famiglia, Elisabetta, che è il personaggio antagonista di Riccardo, con cui intraprende una vera e propria battaglia fatta di prevaricazioni, di affermazioni di pregiudizi e ortodossie.
Gli altri protagonisti sono:
Clelia, l’istruttrice cinofila molto vicina alle teorie di Elisabetta, una bella donna rigorosa e poco accondiscendente sui temi del permissivismo canino.
Artemisia, splendida veterinaria giovane rivoluzionaria alternativa, che viene particolarmente apprezzata da Riccardo.
Poi la coppia familiare di Eleonora e Alfredo che ospitano Riccardo, Elisabetta e il cucciolo nel loro viaggio di iniziazione a Napoli, e assistono impotenti alla diatriba in corso tra i due amici, fino a quando poi non assumono la piena difesa di Elisabetta, nel tentativo di far ricoverare Riccardo.
Il pasticcere di Procida, che esprime le sue perplessità verso coloro che mostrano amore e interessi per il mondo animale e che si riconosce pienamente nelle idee di Elisabetta, che ha apprezzato il dolce squisito della Lingua di Bue.
Infine c’è un palcoscenico fatto di tutti personaggi secondari che entrano ed escono dalla narrazione ora per condividere o andare oltre le idee rivoluzionarie di Riccardo, ora per censurare il suo operato permissivo. Sono tutti personaggi anonimi, ma che hanno la possibilità in poche battute di far intravvedere la loro condizione umana.
Ricordiamo in particolare il sessantenne sul treno della Cumana nel viaggio di Riccardo e Teddy verso Torregavata, e la signora di Sottomarina, a Chioggia che al pomeriggio s’incontra con Riccardo per far giocare il suo triste cagnolino con Teddy.
In breve, i personaggi del romanzo “Una sana follia” delineano quel mondo spesso ignorato di un’umanità alla ricerca di una felicità, che non trova a causa proprio di condizionamenti, che il racconto sintetizza nell’emblema del guinzaglio.
Alla fine cito un personaggio, che è sempre presente nelle pieghe della narrazione, apparentemente esterno al racconto, ma molto incisivo nell’esplicitazione di quella che viene definita una sana follia: Erasmo da Rotterdam con il suo Elogio della follia del sec XVI.