Fra poco non sarà più un inedito il libro su Diotima. Il manoscritto è terminato e sarà, a breve, inviato alla casa editrice. Il titolo è Il romanzo di Diotima, è un testo complesso e molto coinvolgente. Riporto parte della sinossi:
Di Diotima, personaggio storico, si ha solo la testimonianza di Platone, che ne parla nel suo dialogo il Simposio. Viene citata nel dialogo da uno dei personaggi, Socrate, chiamato a chiudere il discorso su Eros. Socrate la definisce sua maestra ed esperta nelle cose d’amore. La presenta come sacerdotessa e profetessa e dice che è riuscita, grazie a sacrifici e preghiere che lei ha fatto fare dagli ateniesi agli dei, a differire la peste ad Atene, di circa dieci anni.
Di altro non sappiamo nulla.
Il titolo dell'inedito sarà Diotima, anche se la vicenda narrata è più di natura poetica che filosofica. Infatti il racconto riguarda Saffo e le altre donne, che sono uscite fuori dallo schema della quotidianità assegnata al mondo femminile. E' un inno alla poesia, è una narrazione intima e profonda come solo può essere quella dell'ispirazione poetica.
Sul mio nome Diotima si sono consolidate varie narrazioni nel tempo. C'è chi mi vuole un personaggio letterario e fantastico, un espediente narrativo, che Platone ha usato nel suo Simposio per dare maggiore rilevanza al discorso filosofico di Socrate sull'Eros, c'è chi invece mi vuole realmente esistita nel V secolo a.C., a Mantinea, in Grecia, sacerdotessa e in possesso di poteri speciali da essere definita veggente. Mi viene anche attribuito un intervento a favore della città di Atene, perchè avrei rinviato un evento catastrofico quale la terribile peste che, anni dopo, effettivamente si è diffusa (come ben racconta Lucrezio nel libro VI del De rerum natura).
Ovviamente l'Incipit si è sviluppato in maniera diversa e sorprendente. Qui siamo alle origini dell'ispirazione narrativa.
ChatGPT explica el adjetivo desconocido
en el título de la obra
Tiresias, el profeta desconocido
En la novela Tiresias, el profeta desconocido, el adjetivo “desconocido” tiene un valor simbólico profundo y no si limita a una simple falta de fama o información.
Son múltiples los sentidos de “desconocido”:
1. Desconocido para los hombres
Aunque Tiresias es un sabio con el don de la profecía, sus advertencias no son escuchadas. Es un “desconocido” porque su sabiduría no es comprendida ni valorada por quienes lo rodean.
2. Desconocido como símbolo del enigma humano
Tiresias encarna lo ambiguo, lo no definible: fue hombre y mujer, ve más allá del tiempo, está entre lo humano y lo divino. Es, en sí mismo, una figura misteriosa. El adjetivo “desconocido” podría aludir a esa parte oculta o incomprensible de la experiencia humana.
3. Desconocido como voz interior silenciada
Puede representar también la intuición o verdad interna que el ser humano no quiere o no puede escuchar, por miedo o por orgullo. En ese sentido, “Tiresias” podría ser una metáfora de lo que cada uno de nosotros rechaza ver en sí mismo.
4. Desconocido en la historia y la literatura
Aunque aparece en la Odisea, Edipo rey y otras obras, nunca ha sido el protagonista. Cinque le da aquí un papel central, reivindicando una voz “olvidada” o silenciada por la historia literaria.
En resumen
El adjetivo “desconocido” en el título es clave. No solo describe a un personaje marginalizado, sino que también invita al lector a descubrir lo oculto, lo ambiguo y lo esencialmente humano que representa Tiresias.
Es un título que sugiere que, a veces, los que más saben son los menos escuchados.
4 de junio de 2025