16. ott, 2018

Testo

“DIARIO MINIMO DI UNO SCRITTORE ESORDIENTE

Diario minimo…può considerarsi un vero e proprio manuale, una guida mentale e psicologica, ma anche decisamente tecnica e strumentale  per aspiranti scrittori, per coloro che, volendo pubblicare un loro primo testo, assumono la dicitura “esordienti”.

E proprio perché questa definizione resta in molti casi indelebile, quasi un marchio, il testo intende apportare qualche chiarimento su un mondo che ai neofiti risulta veramente incomprensibile.

Innanzitutto dibattendo qual è il rapporto tra scrittura e letteratura. E soprattutto cosa succede se uno scrittore esordiente decide di non seguire mode e mercato, editoria di successo e concorsi nazionali.

Fare un’autoanalisi della propria vena narrativa, ricercare i motivi che sono alla base di progetti letterari e rappresentarli con le motivazioni immediate e sincere, diventa istruttivo e di grande aiuto per chi inizia a misurarsi con il proprio io creativo.

Il testo quindi si offre come manifesto programmatico per chi resterà ai margini della grande editoria. Essere autori minori non vuol dire però essere poco significativi, anzi.

Il più grande interprete del sentimento di marginalità è stato un grande della letteratura mondiale: il portoghese Fernando Pessoa, il cui pensiero rivive nell’ultima parte del Diario minimo

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