27. feb, 2017

"Vite parallele" nell'arte

"Sto lavorando ad un romanzo che ha per titolo “Vite parallele”. Tutto è avvenuto per progressiva immaginazione e per successivi passaggi letterari di forme e contenuti, riutilizzando anche del materiale precedente degli anni ottanta, quando probabilmente mi stavo accingendo a porre le basi di una narrazione che doveva costituire la traccia di un romanzo impegnativo, passando da una scrittura per racconti ad una più universale. Per universale intendo la base del romanzo che è visione completa di un’idea che dà forma e sostanza ad una vita possibile. Perché “Vite parallele”? “Vite parallele” è il rapporto tra realtà e fantasia che è sempre in ciascun essere umano. Il rapporto tra vissuto e desiderio. Mentre si sta vivendo un’emozione, un’esperienza coinvolgente si ha come la percezione che qualche cosa d’altro ci stia sfuggendo. C’è sempre un’alternativa che viene esclusa, c’è sempre il sogno di qualcos’altro che è diverso da quel momento. “Vite parallele” è quindi la sovrapposizione di piani di vita, è sovrapposizione di sogni e desideri, di immaginazioni e realtà. “Vite parallele” si hanno in ogni nostra manifestazione sentimentale e amorosa. “Vite parallele” sono le seconde e terze nozze. “Vite parallele” sono le fughe nei luoghi d’incanto. “Vite parallele” è anche nell’arte. Forse nell’arte è la sua manifestazione più alta. Io con la mia scrittura sono nel pieno dell’esperienza delle “Vite parallele”. La creazione letteraria esalta e rende possibile ciò che nella logica della realtà è assolutamente proibito."

Da "Diario di bordo" del 7/11/2015

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