Ottobre 2018

IL BLOG DI SMALLINTRIX

(www.ilblogdismallintrix.com)

 

Una recensione del libro è riportata sul blog di smallintrix. 

L'indirizzo è: 

https://www.ilblogdismallintrix.com/2018/10/gaetano-cinque-una-sana-follia.html

 

Tra gli ultimi usciti della Casa Editrice Giovane Holden, merita una particolare segnalazione, il romanzo Una sana follia di Gaetano Cinque. Il protagonista, dopo avere perso il proprio cane a causa di una malattia incurabile, deve decidere se avvicinarsi a un nuovo compagno a quattro zampe oppure no. Sempre sorretta da una elegante ironia, la storia si dipana tra vicissitudini più o meno realistiche e riflessioni filosofiche che coinvolgono concetti universali quali amore, follia, morale comune.

(wwwItalia. Un libro per l'estate. Le ultime uscite della casa editrice Giovane Holden.)

Buongiorno #lettoridiinstagram📚 oggi vi parlo di ‘Una sana follia’ di @gaetanocinque5258 edito da @giovaneholdenedizioni, che ringrazio per avermi mandato questa copia.
Il romanzo tratta del rapporto tra uomo e cane, più nello specifico si parla di Riccardo ed il suo cuccioloTeddy.
Dopo la morte di Tess, il cane con la quale Riccardo ha passato molti anni della sua vita, decide di imbattersi in questa nuova avventura con un nuovo cucciolo.
È un libro ricco di polemica, soprattutto da parte di Elisabetta, una cara amica di Giulia, moglie di Riccardo, che non accetta assolutamente nessun comportamento che quest’ultimo ha con il suo cane.
Riccardo è per la libertà, il suo deve essere un ‘cane senza guinzaglio’ libero quindi di vivere i suoi piaceri, di curiosare, sperimentare ed essere così felice.
Riccardo arriva ad umanizzare Teddy, motivo per cui viene messo quasi alla gogna, dando quasi l’impressione di voler sostituire i rapporti umani per quello con il suo cagnolino.
Viene giudicato pazzo, quando lui gode semplicemente di una sana follia (tema quest’ultimo abbastanza elaborato durante la storia).
Mi è piaciuto molto come libro, non avevo mai letto nulla del genere e, avendo un cane anch’io, mi sono sentita anche coinvolta, mi ha portato a riflettere e a notare certi comportamenti a cui prima non davo peso.
Devo ammettere che ho trovato forse un po’ troppo esaltati i caratteri di Riccardo e di Elisabetta, troppi battibecchi per ogni minima cosa, motivo che mi ha portato a tollerare ben poco il personaggio dell’amica.
In certi casi ho trovato anche un po’ surreali anche l’introduzione di certi altri personaggi secondari, che dovevano ad ogni costo esprimere le loro opinioni e quindi criticare i comportamenti di Riccardo, ostacolando così la sua stessa libertà nel relazionarsi con il piccolo Teddy.
Al più presto parlerò di più di questo libro sul blog, purtroppo ho in arretrato un bel po’ di lavoro, ma intanto posso sinceramente dire che ne consiglio la lettura!!
.
.
.
#lafelicitàvienleggendo#amicizielibrose#leggerealsud#bookcommunity47#bookblogger#

 

14 aprile 2019

UNA RECENSIONE CRITICA…

 

Salve lettori, buona domenica delle palme e ben tornati qui sul mio blog!
Come vi avevo già annunciato venerdì (quando, se ve lo siete persi, ho recensito “Zia Mame” di Patrick Dennis), oggi torno da voi con una nuova recensione interamente dedicata a “Una sana follia”, un romanzo di Gaetano Cinque.
Il libro protagonista della giornata mi è stato inviato per una collaborazione con la casa editrice “Giovane Holden” che ci tengo a ringraziare nuovamente per la disponibilità e la pazienza che ogni volta mi concedono.
Ho tante cosa da dirvi a riguardo a questa lettura quindi iniziamo!
Riccardo, Giulia e Tess, la loro Golden Retriver.
Una famiglia unita, piena di amore e di gioia fino a quando quel numero tre non si trasforma all'improvviso in un due.
La cagnetta, infatti, muore a causa di un malanno e la sua perdita crea un profondo solco all'interno dei proprietari, in special modo in Riccardo il quale si sente di averla abbandonata negli ultimi istanti della sua vita.
Questo pensiero continua a turbarlo a lungo anche quando, nonostante la ferita sia ancora aperta, Giulia insiste per portare a casa Teddy, un cucciolo di Parson, che con la sua esuberanza differisce completamente dal carattere pacato di Tess.
L'ultimo arrivato, però, porta con sé nuove esperienze, nuove abitudini e, così facendo, anche una nuova visione del mondo che colpirà Riccardo in maniera sconcertante.
Grazie al suo rapporto con Teddy, in quella che per tutti sembra quasi una manifestazione di follia, l'uomo inizierà un vero e proprio percorso spirituale alla ricerca della libertà.

La sensibilità del cane va accolta, capita e apprezzata, cosa che noi non facciamo mai, presi come siamo a separare e a distinguere: ciò che è umano non deve confondersi con il mondo animale? Ma che sciocchezze sono queste! L'amore è sempre uguale, sia tra umani che tra umani e cani: il sentimento è unico. E Teddy sarà un cane felice, perché gli aprirò il mondo della libertà.”

Quando mi è stato chiesto dalla casa editrice quale titolo mi interessasse maggiormente del loro catalogo, la mia risposta è ricaduta immediatamente su “Una sana follia” e non a caso.
Avendo avuto in casa diversi animali domestici e avendone vissuto anche la scomparsa, sono rimasta molto colpita dal tema del “lutto” che non ho mai visto trattato in un libro in una circostanza del genere.
Il romanzo di Gaetano Cinque mi aveva ispirata fin da subito per quella “possibilità”, per quella speranza di riuscire ad andare avanti senza che la presenza del passato ci schiacci più del dovuto.
Il suo, infatti, è sicuramente un inno alla vita, all'amicizia tra uomo ed animale e alla libertà ma c'è stato qualcosa che, per l'intera durata del libro, mi ha disturbata impedendomi di apprezzare a pieno questa lettura.
Gaetano Cinque è sicuramente un autore ottimo e quando scrive lo fa in maniera impeccabile ma, secondo il mio modesto parere, i dialoghi hanno appesantito molto la narrazione.
Ho trovato i termini utilizzati forse fin troppo “alti” ed intere formulazioni quasi fuori contesto data l'epoca in cui la vicenda prende vita. Questo ha reso anche la caratterizzazione dei personaggi forzata e spesso anche ripetitiva per quanto riguarda alcune dinamiche e conversazioni.
Secondo me, si è andata un po' a perdere quella naturalezza del dialogo e soprattutto il colore e la spontaneità della lingua italiana.
Gaetano Cinque è sicuramente un cultore della nostra lingua ma spesso ha reso il tutto in maniera troppo “setosa”. Mi sarebbe piaciuto scontrarmi anche con la ruvidità di un dialetto, magari!
In generale, ci sono state molte situazioni che io ho trovato piuttosto irrealistiche: mentre rivedevo negli atteggiamenti di Teddy alcune movenze tipiche dei cani di piccola taglia (e questo dimostra sicuramente uno sguardo consapevole da parte dell'autore) ho trovato molto meno oggettiva, invece, la rappresentazione del comportamento del genere umano.
Ci sono stati atteggiamenti, confessioni inopportune (soprattutto quelle tra sconosciuti che mi hanno fatto storcere il naso), frasi, azioni e scontri che mi sono sembrati spinti all'inverosimile in un contesto che, se esposto magari in maniera più naturale, poteva invece risultare più fattibile e comune all'interno della società dei giorni nostri (spesso molto critica ma anche molto indifferente al prossimo!).
Per quanto riguarda i temi principali del romanzo, ho notato uno spazio minore lasciato all'argomento del lutto (che invece mi aspettavo prendesse una fetta molto più grossa della narrazione) ed uno maggiore, invece, che riguardava il continuo divario tra il livello dell'uomo ed il cane.
La maggior parte dei dialoghi, infatti, si basavano proprio sull'importanza dell'addestramento (che Riccardo non rifiuta ma che non accetta nemmeno del tutto) che può minare, però, l'istintività genuina dell'animale.
Il concetto dell'indossare un guinzaglio che ci limita e ci impedisce di godere in libertà della vita si ripropone anche per l'essere umano il quale deve sottostare a schemi sociali ed un sistema di regole che gli impediscono di essere completamente felice.
In maniera quasi eccessiva, a mio parere, Riccardo esalta invece la follia intesa come libertà di vivere nella bellezza, al di fuori degli schemi proposti dalla società.
Questo si ripropone, quindi, anche nel rapporto tra gli esseri umani. Questa è una cosa che spesso non mi è piaciuta all'interno del libro perché più che libertà di espressione l'ho vista più come invadenza, specialmente in alcuni atteggiamenti che Riccardo adottava nei confronti di Elisabetta (migliore amica di Giulia e sua compagna di viaggio).
In generale, non posso dire che questo sia un brutto libro. Anche se ho trovato i dialoghi ripetitivi e a tratti pesanti, penso che l'autore abbia davvero talento e la sua narrazione lo dimostra.
Per questo motivo non mi sento di lasciare ad “Una sana follia” un voto più basso di 2,5/5 ⭐.
Mi sarebbe piaciuta un po' più di sincerità, ecco tutto!
Grafica: 5/5 ⭐. Non ho niente da ridire riguardo l'impostazione interna che si presenta in maniera classica, molto semplice e sempre apprezzata! Per quanto riguarda la copertina, forse avrei preferito l'immagine a colori per enfatizzare la “nuova vita” del protagonista ma trovo comunque la grafica generale molto bella.
Prezzo: 2,5/5 ⭐. Da lettrice, quindici euro li trovo un tantino tanti per un libro effettivamente così breve. Ho visto di peggio per delle edizioni in formato flessibile ma anche di meglio!

 

 365_livesofbooks